In questi giorni la rivista online Sixth Tone ha pubblicato la storia di Zhang Mo, ex impiegato che ha scelto di fare l’artigiano. Arrivato a Shanghai una volta conclusa l’università, aveva lavorato prima come architetto, poi come organizzatore di eventi e infine nell’industria del tech, tutte occupazioni da “white collar” che presupponevano una grande quantità di straordinari. Stanco della vita frenetica, si era deciso a ricominciare a studiare. La pandemia di Covid-19 aveva però stroncato i suoi piani di un’esperienza all’estero, convincendolo a mollare tutto per iscriversi a un laboratorio di falegnameria, un’attività del tutto nuova per lui. Quello che...
Internazionale
Troppo lavoro: colpa di una «cultura distorta»
Cina. Molti giovani cambiano vita: troppo stress nell’industria tech nazionale. Le piattaforme sotto accusa: si muove anche il partito comunista cinese