Anche alle prossime elezioni presidenziali, fissate per il 28 luglio, Nicolás Maduro correrà praticamente da solo. E stavolta non per la decisione dell’estrema destra di sabotare il processo elettorale, ma perché nessun oppositore con minime chance di vittoria ha potuto iscrivere la propria candidatura. Se insomma gli accordi tra governo venezuelano e opposizione firmati il 17 ottobre a Bridgetown, nelle Barbados, avevano illuso riguardo alla possibilità di una vera riconciliazione nel paese attraverso la celebrazione di elezioni realmente democratiche e partecipate, tutto sembra tornare al punto di partenza. Che sia stata dichiarata ineleggibile María Corina Machado, trionfatrice il 22 ottobre...