L’Ungheria ha sottoposto a trattamenti inumani una famiglia di richiedenti asilo, detenuta, tra l’aprile e l’agosto del 2017, nella zona di transito di Roszke, al confine con la Serbia. Lo ha stabilito la Corte dei diritti umani che ha condannato l’Ungheria a risarcire alla famiglia vittima «di numerose violazioni» 28mila e 500 euro per danni morali. Il governo Orban secondo i giudici non ha fornito quantità di cibo sufficienti al padre, e hanno fatto vivere gli altri membri, una donna incinta e tre bambini, in condizioni inadeguate in un container non ventilato mentre le temperature erano elevate, e non ha...