Come prevedibile l’iniziativa di Trump di estromettere i transessuali dall’esercito ha dato il via, negli Stati uniti, a una serie di manifestazioni di protesta da parte della società civile americana in disaccordo bipartisan con il presidente.

A POCHE ORE dalla serie di tweet che annunciava il nuovo corso per l’esercito, le piazze di molte città Usa si sono riempite, cominciando da New York che ha visto arrivare un migliaio di manifestanti a Time Square, davanti al centro di reclutamento dell’esercito,

Più di una dozzina di organizzazioni era presente con i propri striscioni tra cui Equality New York, Gay and lesbian alliance against defamation e ovviamente la Aclu, l’associazione che si occupa di difendere i diritti e le libertà civili, federalmente e localmente, e che dall’elezione di Trump ha visto un incremento continuo di donazioni, grazie al lavoro capillare ed instancabile che sta facendo per arginare le iniziative del nuovo presidente.

«TUTTI NOI dovremmo essere terrorizzati dal fatto che il nostro presidente ha annunciato una notevole svolta politica e militare tramite Twitter senza parlarne col Pentagono» ha dichiarato Joshua Block avvocato della Aclu Lgbt, sottolineando che non basta una dichiarazione via social per cambiare le regole e che l’impegno di tutti per contrastare questa mossa discriminatoria, sarà necessario. A Time Square sono arrivati anche esponenti del consiglio comunale mentre dai loro account​ Twitter il comune, il governatore, il sindaco e la First Lady di New York continuavano a ripetere che i diritti dei transgender sono diritti civili e come tali vanno affrontati. Non solo a New York e San Francisco, le due città storicamente punto di riferimento e simbolo del movimento Lgbtq, manifestazioni sono avvenute anche in piccoli centri, e molte altre sono in programma per questo fine settimana.

La questione transgender è delicata e molto sentita negli Stati uniti, da anni si porta avanti una campagna di sensibilizzazione sulla «disforia di genere», la condizione per cui una persona ha una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico, cercando di costruire una rete di comprensione e conoscenza intorno a chi ne è colpito, soprattutto agli adolescenti che vanno protetti e rassicurati sul fatto di non essere persone difettose.

I TWEET DI TRUMP, hanno detto tutto il contrario ed in un sol colpo hanno centrato società civile e militari, veterani inclusi. Secondo uno studio del 2012 della University Los Angeles, i militari transgender al momento in servizio sono 15.000, e ci sono più di 134.000 veterani transgender, attualmente sbalorditi dalle parole di Trump che nei suoi tweet ha affermato che l’esercito «non può essere gravato dagli enormi costi medici e dai disordini che avere dei transgender nei militari comporterebbe».

«SONO ARRABBIATO, perché questo mette a rischio la gente – ha detto al Los Angeles Times, Terrance Kayton, 34 anni, attivista di Oakland, uomo transgender che ha compiuto la transizione dopo aver servito nella marina dal 2001 al 2005 – alcuni tra i miei amici transgender sono ancora militari in servizio attivo e hanno saputo di essere persona non grata e senza lavoro da un social media. Cosa sarà di loro? La Casa bianca non ha saputo rispondere». «Penso che i militari onestamente non si curino se qualcuno tra noi sia trans o no, o Lgbt o meno – ha detto sempre al Los Angeles Times, Emma Skinns, donna transgender con anni di servizio attivo in zone di guerra – ciò che importa è che i militari facciano il proprio lavoro e siano leali, ed è stato dimostrato che possiamo farlo; sono molto confusa dalle motivazioni di Trump per escluderci dall’esercito».

SECONDO NUMEROSE FONTI del Congresso, l’improvvisa decisione di Trump è stato un tentativo di salvare una proposta di bilancio in esame alla Camera, contenente tutte le voci corrispondenti alle promesse della sua campagna elettorale: una proposta che era sull’orlo della sconfitta.

PER TRUMP questo è un momento chiave in cui è necessario che ottenga dei successi dopo (e durante) tutti i problemi col Russiagate, ma proprio ora che la Camera gestita dal suo partito sta valutando se far passare o meno il disegno di legge per le spese pubbliche, compresi i soldi per costruire il sua muro al confine con il Messico, una lotta contro le truppe transgender, interna alla Camera e capeggiata dal vice presidente Pence, stava minacciando di far saltare in aria il prezioso disegno di legge.

I falchi si sono rivolti a Trump, che non ha esitato e nel lampo di un tweet, ha annunciato che le truppe transgender sarebbero state totalmente vietate.