«Partiamo dal fermare l’assalto eolico»: Alessandra Todde è da poche ore la presidente eletta della regione Sardegna ma non ha abbandonato la combattività della campagna elettorale. E nella sua prima conferenza stampa parla subito della questione che più infiamma l’isola: le rinnovabili. Si tratta di una discussione complessa. In Sardegna sono state presentate moltissime richieste di allaccio alla rete per futuri impianti di energia pulita: più di 750 le domande pendenti. Una grande mole di progetti, in maggioranza promossi senza consultare i territori coinvolti. Il risultato è che, da nord a sud, l’isola brulica di comitati anti eolico: la più visibile tra le energie rinnovabili e, per questo, la più criticata. Nel fronte dei contrari convivono molte anime – sindaci di diversi colori politici, ecologisti, stampa di destra – e tutti i candidati alle regionali hanno tentato di conquistarne il voto. Una situazione esplosiva, vero rompicapo per chiunque sia nella stanza dei bottoni.

Todde nella stessa conferenza stampa ha spiegato la sua ricetta: «Inizieremo con una moratoria su tutti i progetti quindi faremo la mappatura delle aree idonee». La moratoria, se diventerà realtà, sarà sicuramente una vittoria per il mondo dei comitati. Ma non è detto che la fase successiva, in cui bisognerà individuare le zone in cui insediare le pale, troverà consenso sui territori. La promessa dello stop agli impianti, intanto, ha procurato alla neopresidente la sua prima critica da sinistra. Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia, ha scritto su X (il fu Twitter): «Moratoria sulle rinnovabili di Alessandra Todde. L’appello delle associazioni stracciato dalla presidente sarda del centrosinistra. Invece di voler bloccare lo sviluppo, la Sardegna dovrebbe imporre una equa distribuzione dei benefici».

Il riferimento è all’appello diffuso nell’ultima settimana di campagna elettorale da Sardegna Rinnovabile, cartello che unisce Legambiente, Greenpeace, WWF, Kyoto Club e Cittadini per l’Italia Rinnovabile. Le associazioni ecologiste chiedevano, tra le altre cose, proprio di evitare una ban sulle fonti alternative. La questione eolica è tornata più volte nel primo incontro post elettorale di Todde con i giornalisti («non siamo una colonia energetica» tra le frasi più forti), ma non è stato l’unico tema ambientale toccato dall’esponente 5 Stelle. «Farò tutto ciò che è in mio potere per tenere le scorie nucleari lontano dalla Sardegna» ha detto Todde. Nel 2011, prima della bocciatura a livello nazionale, i cittadini sardi si erano già espressi in un referendum consultivo contro il deposito di scorie. Oggi che il governo di Roma è impegnato a trovare un sito definitivo per i residui della breve stagione atomica italiana, la neo giunta isolana fa subito sapere di non essere disponibile. Anche le zone gravemente inquinate sono un tema. «Vogliamo costruire nel Sulcis, ancora gravato dai rifiuti minerari, un grande polo internazionale per le bonifiche».

In conferenza stampa Todde non ha toccato tutti i dossier ecologici che troverà sulla sua scrivania di Viale Trento a Cagliari, sede della Regione. Il gigante nella stanza è il metano. Centrodestra e centrosinistra sono accomunati dalla volontà di portare questa nuova fonte fossile nell’isola. «Il metano è necessario solo come fonte di transizione» spiegava Todde ai microfoni del manifesto, confermando la volontà di investire sul gas nell’isola per poi abbandonarlo, si legge nel programma, attorno al 2040.

Le associazioni ecologiste nello stesso appello prima citato chiedevano di «contrastare le nuove infrastrutture per il gas». Anche in questo caso non sembrano essere state ascoltate. Peculiarmente sarda infine la questione dei poligoni. Il 60% delle servitù militari italiane è nell’isola, con tutto ciò che questo comporta in termini di emissioni e salute. Nel programma del centrosinistra si legge della volontà di rendere le servitù militari «più sostenibili». Alessandra Todde non ha affrontato il tema nella sua prima conferenza stampa. Ma starà a lei, nei prossimi mesi, riempire di significato quello slogan.