Il Senato del Texas ha approvato un disegno di legge che impedisce agli atleti transgender delle scuole pubbliche di competere in squadre che corrispondono al genere in cui si identificano.
La misura è in piena controtendenza con gli Stati democratici, dove i diritti delle persone transgender vengono difesi, specialmente quelle dei più giovani, e non esistono obblighi per le atlete e gli atleti dei campionati scolastici a giocare in squadre che corrispondono al sesso biologico indicato sul certificato di nascita ufficiale della o dello studente.

I FAUTORI del disegno di legge texano affermano di star combattendo in quanto le donne transgender avrebbero un vantaggio competitivo sleale contro le atlete che sono biologicamente donne dalla nascita: «I ’maschi biologici’, oltre ad avere livelli di testosterone molto più alti, hanno molti altri vantaggi fisiologici che le ragazze non possono superare», ha dichiarato la deputata texana Valoree Swanson, fra gli autori del disegno di legge.
Per i molti critici la mossa sembra solo discriminatoria in quantomai nessuna atleta biologicamente donna ha sollevato obiezioni sulle colleghe transgender. «Non si tratta affatto di sport – ha affermato la deputata democratica Julie Johnson – È un attacco immotivato verso una parte di popolazione che è altamente emarginata, al solo fine di impedire loro di uscire allo scoperto ed esprimere chi sono».

AD ESPORSI per primi contro la legge sono stati gli avvocati dell’American Civil Liberties Union (Aclu) come Chase Strangio, che in una conferenza stampa ha sottolineato: «Con una rete elettrica in crisi, una pandemia e un’escalation della crisi climatica, i repubblicani hanno scelto di deridere, demonizzare e in definitiva usare il potere dello Stato per prevaricare un gruppo già emarginato di giovani, per risolvere un problema che chiaramente non esiste. Le ragazze e i ragazzi trans non dominano negli sport. In questi giorni trascorrono molto più tempo nei tribunali statali implorando per la loro umanità, più che nei campi sportivi».

«CREARE UNA LEGGE che priverà le bambine e i bambini trans del diritto di partecipare alle attività scolastiche è sbagliato e sancisce la discriminazione contro una minoranza vulnerabile di minorenni – ha scritto in un comunicato per Aclu Susan Broyles Sookman – Questa legge è parte di un piano con cui si intende privare sistematicamente le ragazze e i ragazzi transessuali, e le loro famiglie, dei propri diritti».
Dopo sette udienze sulle leggi anti-transgender, durante la terza sessione speciale dello Stato, il disegno di legge è stato approvato e ora non solo bandisce i giovani atleti transgender dallo sport, ma apre anche la porta alla sorveglianza e all’intrusione nella loro privacy. In Texas ora infatti i certificati di nascita legalmente modificati per sancire la transizione di genere non potranno più essere accettati dagli amministratori scolastici, anche se le scuole che hanno espresso strenuamente la loro contrarietà.
Fondamentalmente la nuova legge impone a presidi, insegnanti e allenatori in disaccordo di andare contro i propri principi sui diritti civili, così come era già accaduto con il divieto dell’insegnamento della cosiddetta teoria critica della razza, un’altra ossessione dei repubblicani del Texas: anche questo disegno di legge costringe gli educatori a imporre regole ingiuste e vessatorie, o a sfidare le regole dello Stato.