Più voci prevedono il fallimento dei colloqui ripresi ieri dopo cinque mesi a Vienna per il rilancio del Piano d’azione congiunto globale (Jcpoa), l’accordo del 2015 sul programma nucleare dell’Iran, firmato da Russia, Francia, Regno Unito, Germania, Ue, Stati Uniti e Tehran. E forse non hanno torto. Perché resta intatto l’ostacolo principale: le sanzioni Usa imposte a Tehran dopo che Washington si era ritirata dagli accordi nel 2018 per decisione dell’allora presidente Donald. L’Iran ha ribadito più volte che il suo primo obiettivo a Vienna è ottenere l’abolizione di tutte le misure punitive che colpiscono la sua economia, a cominciare...