Le apparizioni in Italia di Carlos Tavares si contano sulla punta delle dita. Ogni discesa in Italia dell’amministratore delegato di Stellantis è dunque un evento. Specie per chi insegue disperatamente indicazioni sul futuro produttivo degli stabilimenti dell’ex Fca, solo in teoria fusa con Psa.

ECCO PERCHÉ LA NOTIZIA dell’arrivo a Torino di Tavares lunedì 28 marzo per l’incontro con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il neo sindaco di Torino Stefano Lo Russo abbia messo in allarme i sindacati. Ancor di più perché l’incontro è previsto alle 18 allo stabilimento di Mirafiori, la culla dell’auto in Italia, da più di un decennio alle prese con gli ammortizzatori sociali per il calo sempre più forte di produzione, ora solo calmierato dalla chiusura di Grugliasco e conseguente spostamento a Mirafiori delle produzioni Maserati – ieri l’annuncio del ceo Davide Grasso che tutti i modelli saranno elettrici già nel 2025.

Così ieri mattina è subito partita una lettera unitaria di tutte le sigle sindacali per chiedere che il 28 l’ad di Stellantis incontri anche loro. «Già al tavolo ministeriale del 10 marzo abbiamo avuto modo di manifestare l’opportunità di un incontro con la presenza dell’amministratore delegato Carlos Tavares – scrivono Fim, Fiom, Uilm assieme anche a Fismic, Ugl e AqcfR (l’ex Agenquadri) – . La notizia della sua presenza in Italia il 28 marzo ci induce a rinnovare tale richiesta, confidando che quel giorno possa rappresentare una occasione propizia o che comunque possa fissarsi a breve la data di un incontro», concludono i sindacati – in realtà divisi nel giudizio sull’esito di quel tavolo (Fiom critica, Fim e Uilm più positive) – nella secca missiva.

LA RICHIESTA NON HA ANCORA ottenuto risposta dall’azienda. Di certo la richiesta mette in difficoltà lo stesso John Elkann – la cui carica nel nuovo gruppo è definita formalmente come «amministratore esecutivo» ma senza alcuna delega – , la cui presenza annunciata all’incontro testimonia il ruolo di mediazione e organizzazione rispetto alla pressante richiesta del presidente Cirio di incontrare Tavares dopo le critiche dell’anno scorso.

IN TEORIA CIRIO HA GIÀ PREVISTO uno schema diverso: incontro «propedeutico» con i sindacati prima di vedere Tavares a cui evidentemente riferire le richieste di Fim, Fiom e Uilm. «È fondamentale fare sistema per il futuro industriale di Torino e del Piemonte. Per farlo dobbiamo lavorare insieme ai principali attori produttivi ed economici del nostro territorio. Nei prossimi giorni con il sindaco convocheremo tutte le organizzazioni confederali e di categoria per un confronto propedeutico all’appuntamento con Stellantis», aveva spiegato Cirio.

Stellantis aveva subito messo le mani avanti: «L’incontro con il presidente della Regione Piemonte e il sindaco di Torino fa parte dei regolari colloqui che Tavares ha con le autorità locali e nazionali dei principali paesi in cui Stellantis è radicata. L’Italia, e in particolare la Regione Piemonte e la Città di Torino, sono al centro di Stellantis». Parole del tutto smentite dalle incertezze sul futuro degli stabilimenti italiani, confermate dall’assenza di Tavares al tavolo al Mise del 10 marzo.

«Mi sembra una notizia utile, ma servono i fatti. Torino ha bisogno di risposte, Mirafiori ha bisogno di essere riempita di idee, progetti e lavoro», commenta Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte con una lunga esperienza in Fiom ai tempi di Marchionne. «C’è una capacità di pensare e fare l’auto che non può essere dispersa. Gli enti locali devono incalzare il governo nazionale e chiedere responsabilità a Stellantis. Il lavoro ha già pagato molto a Torino, non può più pagare nulla», conclude Airaudo.