Adesso la partita sui migranti torna a spostarsi in Europa. E’ la soluzione individuata nel consiglio dei ministri di mercoledì notte per permettere a Matteo Salvini e alla Lega di far finta di non aver perso lo scontro con il premier Conte e il Movimento 5 stelle sui 49 migrantri delle ong tedesche Sea Watch e Sea Eye. E consentire così al titolare degli Interni di cantare vittoria: «Sono molto contento del risultato ottenuto alla fine di due settimane incredibili. Finalmente l’Europa dovrà dare una risposta all’Italia», spiega al mattino il leader leghista. «Ho confermato al presidente del consiglio Conte che prima l’Europa deve farsi carico dei 200 migranti che aveva promesso di prendersi. Allora ragionerò di altro, basta che sia a costo zero per gli italiani. E i porti sono e rimangono chiusi».

Salvini si riferisce ai 447 migranti fatti sbarcare nel luglio delo scorso anno a Pozzallo, 270 dei quali sarebbero dvuti essere divisi tra Spagna, Germania, Francia, Portogallo, Irlanda e Malta. Di questi Paesi però solo la sua Francia ha preso i 50 che gli erano stati destinati, tutti gli altri solo una parte. I tutto sono stati ricollocati 129 dei 270 promessi. E su questo Salvini fa leva per la sua politica di chiusura dei porti.

Bruxelles non chiude subito alle richieste italiane. Lunedì Conte e Salvini vedranno il commissario Ue all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos a palazzo Chigi per discutere di ricollocamenti: «Gli dirò che abbiamo abbondantementwe fatto il nostro sui migranti, ors l’Europa faccia il suo Chiederò la lista dei numeri e dei Paesi» sulla redistribuzione. Avramopoulos ascolterà, ma difficilmente potrà accontentare il premier italiano. Già ieri, infatti una portavoce della commissione europea ha ricordato come «dei 220 ricollocamenti promesso molti sono già stati effettuati. C’è un certo numero di casi pendenti che vanno attribuiti a diversi motivi, compresa l’irreperibilità del richiedente e, in un ristretto numero di casi, ragioni di sicurezza».

Intanto a Malta i 49 migranti sbarcati dalle navi attendono nel centro di prima accoglienza di Marsa di termnare le operazioni di identificazione. Dopop Francia, germania, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Romania e Irlanda, ieri anche la Slovenia si è detta dispobile ad accogliere cinque migranti. I dieci o quindici, per lo più nuclei familiari, che dovrebbero venire in Italia, saranno invece accolti nel ragusano nel centro accoglienza di Scicli gestito dalal federazione delle chiese evangeliche. L’invcertezza sul numero dipende dal fatto che il governo no ha ancora fornito alcuna indicazione ufficiale su quanti migranti è dispsto ad accolgiere, così com incerti restno i tempi del trasferimento da Malta.

Intanto le parole di Salvini hanno provocato l’ennesimo scontro con La Valletta che ieri ha espresso «sdegno e sorpresa» per le affermazioni del ministro leghista che mercoledì ha accusato l’isola di non aver accolto in passato 50 dei migranti sbarcati in Italia a luglio. «Si astenga dal ripetere queste accuse in futuro», ha avvertito il governo maltese ricordando che «poiché entrambi i Paesi si erano reciprocamente impegnati a trasferire ed accogliere lo stesso numero di migranti e poiché tali migranti avevano già dovuto affrontare una traversata e un salvataggio difficile, anziché effettuare uno scambio, ognuno dei due Paesi avrebbe mantenuto 50 migranti sul proprio territorio». Controreplica di Salvini: «Nessuna lezione da Malta che per anni ha chiuso gli occhi e ha permesso che barchini e barconi si dirigessero verso l’Italia».