I negozi hanno riaperto, lungo le strade sono riapparsi i trasporti pubblici e le file di fronte alle banche. Le città del Sudan, a partire dalla capitale Khartoum, hanno interrotto tre giorni di disobbedienza civile e sciopero generale, indetti lo scorso sabato dopo il massacro di lunedì 3 giugno: 118 manifestanti uccisi (è l’ultimo bilancio dell’associazione dei medici, parte del fronte delle opposizioni) da esercito e paramilitari delle Rapid Support Forces (Rsf). La protesta, che aveva di fatto paralizzato il paese, è stata sospesa dopo l’impegno della giunta militare a riprendere i negoziati con le opposizioni. Per strada restano però...