Fredda sera di autunno al cohousing. Olga prepara la cena. L’Ernesto condivide un bicchiere e parole gioiose sulla splendida vendemmia: quest’anno l’uva è strepitosa. Peccato che le elezioni non siano andate altrettanto bene. Sono tutti senza parole, anche se si sapeva, ed era una notizia annunciata.

Aurora commenta: – Da domani andremo a fare la spesa in paese con il sospetto nel cuore. Fantasmi da «Le Corbeau» (George Clouzot del 1943), film sul collaborazionismo e la delazione nei lontani anni bui dei nostri «antenati».

Aggiunge Olga: – Dopo pandemia, solitudine e distanza tra gli umani, confusione tra bene e male, c’è sempre stato bisogno del «forte» che sistema le cose. Smirna racconta di un libro «Dall’ecologia all’ecosofia- Percorsi epistemici ed etici tra Oriente e Occidente, tra scienza e saggezza» Ibis 2011, di Luciano Valle, ecologista, filosofo ambientalista all’Università di Pavia, da più di trent’anni ricercatore nel campo dell’etica ambientale.

L’opera tratta del possibile sviluppo di un nuovo umanesimo, oltre l’antropocentrismo. Un Progetto di abitare in cui l’uomo non è padrone, ma in dialogo con tutte le creature, con sensibilità diversa, e rispetto della natura e delle persone.

Le radici di questo sapere affondano in una cultura plurale dell’Occidente e dell’Oriente: prospettive diverse in un insieme complesso e organico. Da anni nell’organizzare la vita del pianeta si fronteggiano la via della paura e la via della bellezza.

Dagli anni 60 la via della paura evoca preoccupazione per il destino della terra e richiama ad una responsabilità gestionale del Pianeta. Inizia l’era dell’Ecologia, ma la condizione di salute del Pianeta peggiora. La Via della Bellezza apre il modo di vivere al mistero del mondo e delle cose come progetto di saggezza e amore, imparare ad ascoltare e vedere, a sentirsi responsabili di ogni forma di vita. Questo è lo sguardo dell’Ecosofia.

Un nuovo umanesimo, che porta a conoscere e gestire la realtà diversamente, per un abitare «poeticamente», ma anche fondato sul pensiero di scienziati, come Einstein: come porsi la domanda sul senso della vita, con razionalità e non solo. Sul pensiero di politici, come Berlinguer: sobrietà e solidarietà come stile di vita, di teologi come Buber: dare del tu all’albero, pacifisti come Gandhi, scrittori come Coetzee. Abitare come sintesi di una certa scienza, filosofia, arte, politica, religione. E Smirna ad Olga – Forse, anche per noi, questo sguardo potrebbe essere fondante per la vita di ciascuno e per la comunità. Ernesto borbotta: bella musica, ma non ci sono gli strumenti per suonarla. Lo guarda Smirna – se ne hai «l’aria in testa» li troveremo.