Stellantis prova a rassicura i sindacati preoccupati per i possibili tagli alla capacità produttiva in tutte le fabbriche italiane e in particolare a Melfi. «Bene l’apertura del confronto e le rassicurazioni, ma restano dubbi e timori», commentano Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri, che sollecitano un intervento del governo.
Al premier Mario Draghi scrive la sindaca di Torino Chiara Appendino che lamenta il silenzio dell’azienda sull’Italia e chiede che parte del Recovery Plan serva a rilanciare l’auto nel capoluogo piemontese.
«La richiesta sindacale è stata, per tutte le realtà italiane e in particolare dalle preoccupazioni su Melfi – spiegano Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Quadri – di cessare la gestione unilaterale a cui stiamo assistendo in queste settimane, di scongiurare il ridimensionamento delle capacità produttive o operazioni che producano impatti occupazionali inaccettabili anche nell’indotto. Piuttosto chiediamo un confronto sul piano industriale in vigore e sulle nuove strategie vista la situazione difficile di tutto il settore. Lo stesso confronto costante dovrà tenersi sui luoghi di lavoro, affinché i recuperi sui costi non abbiano impatti negativi sui lavoratori. La Direzione aziendale ci ha ribadito che è in corso la realizzazione del piano industriale presentato due anni fa e ha manifestato la volontà di condividere il nuovo piano man mano che prenderà forma». I sindacati chiedono «un dialogo trasparente e costante negli stabilimenti e saremo impegnati nei prossimi giorni a informare le lavoratrici e i lavoratori».
«Noi saremo soddisfatti solo quando tutti i lavoratori degli stabilimenti Stellantis in Italia torneranno al lavoro», commenta il segretario nazionale Fiom Michele De Palma. «Oggi – ha aggiunto – è stato un primo confronto che continuerà ma la cosa importante è aprire una discussione sul futuro di Stellantis in Italia a partire dalle scelte dell’azienda ma anche di una garanzia che noi chiediamo al governo. Il problema in questo momento – ha concluso De Palma – è che il governo è completamente assente da un confronto riteniamo assolutamente necessario».
Ieri era anche il giorno della prima assemblea degli azionisti di Stellantis. Tavares e John Elkann hanno promesso un piano industriale «aggressivo e di rottura», posticipandolo però fra la fine dell’anno e l’inizio del 2022.
«L’8 luglio – annuncia Tavares – si terrà lo Stellantis Electrification Day. Il nostro obiettivo è quello di triplicare nel 2021 le vendite di auto elettriche rispetto al 2020, raggiungendo le 400 mila, come indicato dal presidente John Elkann nella lettera agli azionisti di Exor. Nel 2021 il 14% delle auto vendute in Europa da Stellantis sarà elettrificato, con l’obiettivo di arrivare al 38% nel 2025 e al 70% nel 2030, negli Usa al 31% nel 2030.