La sicurezza con la quale Virginia Raggi assicurava davanti alle telecamere di Bruno Vespa che il nuovo progetto dello Stadio della Roma non avrebbe trovato impasse se non ci fossero state esplicite censure degli atti da parte della magistratura, sparisce ancora prima che la sindaca metta piede in procura («come parte lesa», asserisce lei, ma la questione è ancora da verificare). La notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati anche del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che di per sé non sarebbe stata neppure troppo degna di nota, fa però l’effetto di una doccia gelata nell’ambiente tutt’altro che garantista del Movimento...