Due giorni di mobilitazione nazionale per difendere la democrazia e permettere a Bernardo Arévalo di diventare presidente del Guatemala il 14 gennaio. Venerdì 3 e sabato 4 novembre i movimenti indigeni e ancestrali sono tornati nella capitale in migliaia e con loro studenti, studentesse, lavoratori e lavoratrici che vogliono il rispetto del risultato uscito dalle urne l’estate appena passata e per la lotta alla corruzione. Nuovamente i movimenti urbani si sono aggiunti a quelli indigeni senza pretendere di prendere la leadership della protesta. Continua così l’anomala mobilitazione guatemalteca che dal 2 ottobre scuote la capitale e il paese tutto. Dopo...