Case con persiane «ermeticamente chiuse», dentro le quali si celano vite segrete, «proprio come la casa dei Lacroix»: la consuetudine del narratore di Georges Simenon a giocare a carte scoperte fin dalle prime battute raggiunge, soprattutto in alcuni romanzi collettivi della sua bibliografia «francese» (quella precedente alla Seconda guerra mondiale), momenti di aggressiva complicità con il lettore, espressa icasticamente, tra i molti segnali morfologici, nell’uso ingente di punti esclamativi per concludere frasi rivelatrici o descrizioni pregnanti, a significare (e simulare) una franca partecipazione al fatto raccontato. «E in fondo era abbastanza naturale, trovando una porta socchiusa, aprirla del tutto!», si...