«Sarò franco: all’inizio di questo processo ho pensato seriamente di rinunciarci, alla mia ultima dichiarazione. Quante volte può essere l’ultima, eh? Poi ho deciso di farla comunque, e questo perché “l’ultima dichiarazione” è davvero una cosa fuori dell’ordinario (…), l’opportunità di tirare fuori tutto sapendo che ci sarà più gente a sentire quello che dici». A leggerle ora, le parole che Aleksej Navalny aveva affidato al suo ultimo intervento davanti ad un tribunale che l’avrebbe condannato ad una lunga pena, suonano quasi come un testamento. I l politico russo, oppositore irriducibile del regime di Vladimir Putin, morto in carcere solo...