Non l’ha mandata a dire Robert De Niro in conferenza stampa, a Cannes, per la presentazione dell’ultimo ultimo film di Martin Scorsese Killers of the Flower Moon (dal 19 ottobre nelle sale). Sulla scorta del romanzo di David Grann, è incentrato su ciò che accadde nell’Oklahoma degli anni ’20 nella terra dei nativi Osage, dove la scoperta del petrolio innescò l’irrefrenabile desiderio «bianco» di impadronirsi in maniera univoca delle ricchezze. Il piano genocida è ideato dallo sceriffo locale, William Hale, interpretato da De Niro – con la complicità del nipote (Leonardo Di Caprio).

PER IL PERSONAGGIO di Hale, De Niro si è ispirato a una figura ben precisa, Donald Trump, definito «un uomo stupido». E ancora: «Non capisco molto del mio personaggio. Una parte di lui è sincera. L’altra parte, quella in cui tradisce le tribù, ha un atteggiamento tracotante, come se avesse da bianco il diritto di farlo. Il fatto è che siamo diventati molto più consapevoli di questa ambivalenza dopo quello che è accaduto a George Floyd, conviviamo con un razzismo sistemico e ancora oggi con il nazismo che prova a risbucare da varie parti». De Niro ha poi parlato del film come qualcosa che affronta «la banalità del male, la cosa a cui dobbiamo stare attenti più di tutte le altre. Non dirò di chi sto parlando», ha detto non riuscendosi poi a trattenere: «è come con Trump, ecco l’ho detto».

Martin Scorsese ha invece speso le sue parole per il popolo degli Osage, presente sulla Croisette nella figura del suo capo Orso in piedi. «È un popolo quello degli Osage che ha vissuto una tragedia che non bisogna dimenticare. Durante i due anni di preparazione e mentre giravamo sono stati sempre con noi, ogni preciso dettaglio di abiti, arredamento, tutto è realistico, sentivamo di fare qualcosa di importante per la loro storia». Infine è intervenuto Leonardo Di Caprio, per omaggiare il grande regista statunitense. «Scorsese è il più singolare regista del nostro tempo, continua ad avere una grandissima energia nel realizzare film con storie importanti come questa. Lo fa così incredibilmente bene è che è in grado di esporre l’umanità anche dei personaggi più contorti e sinistri che si potrebbero mai immaginare».