«È di buon senso fare questo sciopero il 22 dicembre, in un momento di grande incasso per i ristoranti, gli alberghi, i negozi? Io trovo che manchi il buon senso nell’indire lo sciopero a pochi giorni dal natale. Io penso che l’adesione sarà pressoché nulla, perché i ristoratori, gli albergatori, i commercianti i conti in tasca se li fanno». Firmato Daniela Santanchè.
Assist migliore di quello della ministra del Turismo, i sindacati non potevano trovarlo per lo sciopero unitario Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che oggi chiamerà all’astensione dal lavoro ben 5 milioni di addetti dell’intero terziario.

Per loro questo è il terzo natale con il contratto scaduto. Una natale di lotta con lo sciopero “Il contratto ci spetta!” che oggi coinvolgerà distribuzione moderna organizzata, distribuzione cooperativa, alberghi, pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, agenzie di viaggi e aziende termali che coinvolgono 12 contratti nazionali, a partire da quelli dimensionalmente più rilevanti – i 4 del commercio – oltre a 8 riconducibili alla filiera del turismo, della ristorazione e della cultura.

I sindacati prevedono un’adesione alta. Comunque «i negozi saranno aperti», assicura Federdistribuzione, l’associazione datoriale – non appartenente a Confindustria – che riunisce le grandi catene di supermercati e dell’abbigliamento (Esselunga, Ikea, Coop e Zara).

Rispetto alle divisioni confederali, oggi sciopera anche la Cisl e lo sciopero è stato definito «legittimo e sacrosanto» dal segretario generale Luigi Sbarra. «Quando il filo del dialogo si interrompe è giusto mettere in campo tutti gli strumenti di mobilitazione», scrive Sbarra.

Le tre confederazioni hanno organizzato varie manifestazioni sul territorio. Il segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri sarà a Roma, alla manifestazione che muoverà da Piazza Esquilino alle 9,30 per arrivare a Piazza Santi Apostoli. Il segretario deCgil Maurizio Landini e la segretaria generale aggiunta della Cisl, Daniela Fumarola, parteciperanno al corteo di Milano, da piazza Castello a piazza Sempione. I sindacati in piazza anche a Napoli, da piazza Mancini a piazza Matteotti, a Cagliari, in piazza Garibaldi, e Palermo, da piazza Teatro Massimo a via Mari.

Dalla Filcams Cgil è arrivata la risposta a Santanchè: «Siamo d’accordo con la ministra, gli imprenditori stanno dimostrando di saper fare bene i conti, purtroppo a scapito di lavoratrici e lavoratori. Lasciano i propri dipendenti con contratti scaduti dai due ai cinque anni, con retribuzioni ferme. In un settore dominato dalle irregolarità, dallo sfruttamento e dalla estrema precarietà. Un panorama desolante che sembra sfuggire agli occhi della ministra, preoccupata solo dei luccichii delle feste. Saremo in tanti in piazza perché siano riconosciute retribuzioni giuste e offerte condizioni di lavoro sostenibili. Contro l’arroganza di chi vuole continuare ad arricchirsi rendendo i lavoratori sempre più poveri», commenta Fabrizio Russo, segretario generale Filcams Cgil.