«Non era mai successo prima che un ministro di giustizia convocasse tutte le sigle sindacali del comparto sicurezza per discutere dei problemi dell’Amministrazione penitenziaria». Non nasconde il disappunto, Donato Capece, segretario nazionale del Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria che registra il maggior numero di iscritti, riguardo l’iniziativa della ministra Cartabia prevista per oggi: un incontro con 24 sindacati (compresi medici e operatori socio-sanitari) con al primo punto dell’ ordine del giorno gli «episodi verificatisi presso la Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere».

Capece aveva subito annunciato che non avrebbe partecipato sostenendo di non condividere il lungo elenco di inviti, ma soprattutto risentito delle parole del sottosegretario Sisto che aveva messo «nella stessa comunità» poliziotti e detenuti . Ieri mattina, mentre arrivavano a S. Maria Capua Vetere gli ispettori ministeriali per indagare sulla catena di comando del 6 aprile 2020, una telefonata di Sisto deve aver rasserenato gli animi perché Capece ci ha ripensato . «Ci saremo ma saremo molto duri», anticipa al manifesto.

Intanto domani la procura ascolterà il Garante dei detenuti della Campania, Ciambriello, su sua esplicita richiesta.