Salvini esulta per il risultato della cugina Le Pen, Meloni con più prudenza verso la rivale francese vede nel voto una conferma della possibilità di alleanza tra la destra e il centro conservatore. Pd e Avs rilanciano invece la necessità, anche in Italia, di un ampio fronte contro le destre, che si è visto alla prova a piazza Santi Apostoli pochi giorni fa per contestare autonomia e premierato.

LA PREMIER SPIEGA CHE in Francia si stanno superando le «vecchie barriere tra forze alternative alla sinistra». «Per la prima volta il partito di Le Pen ha avuto degli alleati già dal primo turno e per la prima volta mi pare che anche i Républicain siano orientati a non partecipare al cosiddetto fronte repubblicano». Meloni fa i complimenti al Rassemblement National e non nasconde il suo favore per le destre in un quadro «molto polarizzato». «Qualcosa, sia pure in forme diverse, avviene da noi: il tentativo costante di demonizzare il popolo che non vota per le sinistre è un trucco che serve a scappare dal confronto sul merito delle diverse proposte politiche, ma vi cadono sempre meno persone».

Se la premier è preoccupata per il protagonismo crescente di Le Pen dentro le destre europee, prevale la soddisfazione per la «legnata a Macron» dopo quella delle europee. Salvini vede nel voto francese «un cambiamento che potrà essere utile a livello europeo, mentre a Bruxelles stanno ricostruendo la stessa ipotesi di maggioranza pur avendo perso voti». «Non ci sono più gli estremisti, non c’è un allarme fascismo, è assolutamente folle pensarlo: c’è un movimento alternativo alla sinistra che molti lavoratori hanno scelto».

DAL PD FRANCESCO BOCCIA parla di un «fronte costituzionale» allargato anche alle forze di centro e a quelle che hanno dato vista alla lista di Santoro alle europee, che erano presenti a Santi Apostoli il 18 giugno:«Uniti possiao vincere le elezioni»- «L’estrema destra avanza, ma non sfonda. Non è maggioranza assoluta e si può battere», gli fa eco il responsabile esteri Peppe Provenzano. «Ora tutte le forze democratiche e progressiste si uniscano per scongiurare quello che rappresenterebbe un danno per la Francia e per l’Europa, dunque anche per noi. Il nazionalismo è contrario all’interesse dell’Italia». «In Francia, come in Italia, le destre non sono maggioranza se le altre forze scelgono l’unità», segnala Laura Boldrini.

ANDREA ORLANDO, LEADER della sinistra dem, spiega che «oggettivamente ad oggi in Italia ci sono le condizioni per mettere insieme le forze che in qualche modo non sono di centro e non sono di destra: M5S, Sinistra Italiana, Verdi e Pd, se fossero messi alla stretta domani, farebbero una alleanza a differenza di quanto non è stato fatto, sbagliando, nel 2022». Orlando striglia i partiti di centro italiani «che non escludono di allearsi anche con la destra» e avverte: «Non si può fare semplicemente un raggruppamento contro la destra lasciando alla destra il tema della rappresentanza del malessere». E sottolinea la difficoltà del Pd nel sostegno a un secondo mandato di Ursula von der Leyen alla Commissione Ue: «Sarei in forte imbarazzo a votarla: nonostante Costa (designato alla guida del Consiglio Ue, ndr) il terzetto delle nomine è molto in continuità con un’Europa ancora molto schiacciata su politiche di rigore e austerità».

«COALIZZARSI CONTRO LA DESTRA e il neofascismo è uno splendido programma politico. Perché siamo davanti a destre che cavalcano le paure e l’insoddisfazione reale dei ceti più deboli e popolari. E non c’è dubbio che il governo macronista è lo sconfitto principale di queste elezioni», insiste Nicola Fratoianni. «L’evaporazione definitiva del centro, quell’idea che ha occupato a lungo il dibattito politico del nostro Paese e dell’Europa per cui si vince al centro, mimetizzando identità e programmi, finisce una volta di più con questa tornata elettorale francese». Più tiepido il M5S: «Fare qualcosa contro è sempre più debole che fare qualcosa per», ribadisce il capogruppo in Senato, Stefano Patuanelli. «In Italia dobbiamo fare la fatica di costruire un’alternativa per offrire una proposta ai cittadini».