Altre due pietre d’inciampo, dedicate ai deportati Eugenio e Giacomo Spizzichino, sono state oltraggiate la scorsa notte a Roma in via Mameli 47, nel quartiere Trastevere. Giacomo Spizzichino, classe 1920, fu arrestato l’1 gennaio del 1944 e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, dove morì il 18 aprile del 1945. Eugenio Spizzichino, nato nel 1918, venne arrestato il 6 maggio 1944 e deportato ad Auschwitz, dove venne assassinato il 20 gennaio del 1945.

È il secondo atto vandalico scoperto in poco più di 24 ore. Martedì mattina, sempre a Trastevere, erano state danneggiate altre due pietre d’inciampo dedicate a Michele Ezio Spizzichino e Amedeo Spagnoletto. Tutte e quattro le pietre risultano annerite. Gli investigatori stanno verificando se anche in quest’ultimo caso si tratti di vernice o se siano state bruciate.

«E’ un gravissimo atto di antisemitismo, vogliono cancellare la nostra storia», ha detto Daniele Massimo Regard, assessore alla Memoria della Comunità ebraica di Roma commentando l’ennesimo oltraggio alla memoria dei deportati. «Dobbiamo essere vigili, non è un problema degli ebrei ma di tutti. Questo deve essere compreso».

Preoccupazione «per questo rigurgito di antisemitismo» è stata espressa da Elly Schlein. «Dobbiamo contrastare – ha proseguito la segretaria del Pd – chi soffia sullo scontro di civiltà e sull’islamofobia».