Roma, protesta dei trattori atto secondo: giovedì alle 15 al Circo Massimo è annunciata la sfilata di dieci mezzi (sui quindici inizialmente annunciati) dei Comitati Riuniti Agricoli – agricoltori traditi, l’altro fronte della protesta, quello che non è stato ricevuto due giorni fa dal ministro Lollobrigida. Si tratta del gruppo che fa capo a Danilo Calvani: «Quella di giovedì sarà solo la prima delle nostre manifestazioni. La nostra protesta andrà avanti» ha annunciato (ci sarà anche l’ex leader di Forza nuova, Giuliano Castellino). Venerdì scorso il governo ha incontrato a Palazzo Chigi le grandi organizzazioni del settore, a partire da Confagricoltura, poi nel pomeriggio il solo Lollobrigida ha avuto un confronto con i rappresentanti di Riscatto agricolo che, intanto, avevano declassato la loro protesta a un mini corteo di quattro trattori.

Nonostante gli sforzi di FdI per mostrare una ritrovata pace, in vista del voto alle europee, il fronte resta teso e, infatti, anche in Riscatto agricolo cova l’insoddisfazione: «L’incontro al ministero è andato male, siamo usciti solo con delle promesse. Il presidio di Roma a via Nomentana quindi resta. Sono in arrivo altri mezzi» a dirlo ieri è stato Andrea Papa, che poi ha aggiunto «Lollobrigida è venuto al presidio senza essere invitato, è stato anche fischiato». Ma lo stesso gruppo è spaccato al suo interno e, infatti, si sono fatti sentire anche i filogovernativi: «È stato un confronto costruttivo – il commento di Roberto Rosati -, il ministro ha promesso che la porta per noi resta sempre aperta».

La scommessa è non perdere la fetta di produttori più piccoli e vale tanto per la premier che per le organizzazioni di settore, accusate di aver fatto solo gli interessi dei big approfittando del legame a doppio filo con il cognato d’Italia, che ieri ha provato a chiudere le polemiche: «Le cose si fanno con l’auspicio di poter fare di più, ma bisogna fare i conti con le risorse disponibili – la puntualizzazione di Lollobrigida -. E siccome conosciamo il pragmatismo e la consistenza dell’azione politica del collega Salvini, sappiamo che il riferimento a fare di più è un indirizzo che potrà valere per i grandi temi che riguardano l’agricoltura ma anche altri ministeri».

È l’ennesimo tentativo di mettere la sordina al Carroccio, tentativo inutile poiché ieri è ripreso il cannoneggiamento su FdI: «La Lega non starà mai con chi vuole affossare il mondo agricolo – recitava la nota di via Bellerio -. Mentre, infatti, c’era chi in Europa sceglieva di appoggiare una Commissione Ue disastrosa, responsabile delle folli politiche finto-green che mettono in ginocchio settori fondamentali, lavoratori e famiglie, la Lega ha difeso gli interessi di agricoltori, pescatori e produttori italiani. La Lega comincerà già nelle prossime settimane a chiedere la revisione anticipata di una Pac che così non funziona». L’allusione è anche a Meloni, che da mesi va a braccetto con la presidente della Commissione Ue, Ursula von del Leyen, e si prepara a rivotarne la presidenza.