Nella monumentale biografia di Anne Egger su Robert Desnos, edita nel 2007 da Fayard, nel capitolo dedicato all’anno 1936, si legge: «Critico riguardo alle sue ultime opere e malgrado le molteplici attività intraprese, Desnos si impone da allora di comporre una poesia al giorno. Ai suoi amici, a Fraenkel che lo racconterà, “mostra una delle poesie che, ogni notte, prima di addormentarsi, si mette a scrivere verso l’una, l’ora che preferisce”». Non si tratta di una pratica riconducibile alla scrittura automatica, abbracciata in modo radicale durante il periodo di adesione al surrealismo, che sfocerà nell’espulsione collettiva del dicembre 1929, quando...