Deve essere difficile separarsi dal protagonista dei propri romanzi, soprattutto quando si è deciso di rinnovargli la fiducia, titolo dopo titolo, ogni volta vedendo premiata la propria fedeltà. E, tuttavia, anche l’approdo a una certa insofferenza nei confronti di una voce che si confonde con la propria, quando non la sovrasta decisamente, sembra ineluttabile. Così prima o poi si sogna di tacitare con un gesto autoriale quella figura alla quale ci si è accompagnati per centinaia di pagine e decine di anni, e c’è chi ci riesce e chi no. Philip Roth ha cinicamente fatto uscire di scena il fantasma...