Karadzic colpevole del massacro di Srebrenica e dell’assedio di Sarajevo, è stato condannato al’ergastolo dalla nuova Corte dell’Aja, che ha però ribadito, come nella sentenza di primo grado, che l’ex leader dei serbi di Bosnia non è responsabile di «genocidio» in altri sette Comuni bosniaci. Il leader serbo-bosniaco era ricorso in appello contro la precedente condanna, ma il tribunale ha aumentato la pena per i crimini commessi.

L’ex capo politico dei serbi di Bosnia era stato condannato in primo grado tre anni f a 40 anni per i crimini compiuti a a Srebrenica, a Sarajevo e nel resto della Bosnia-Erzegovina, durante il conflitto armato inter-etnico del 1992-1995. A pronunciare la sentenza di appello, i giudici del Meccanismo residuale per i Tribunali criminali, l’organismo che ha preso il posto del Tribunale penale internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia (Tpi), che nel 2018 ha chiuso le attività.

Karadzic fu arrestato a Belgrado nel 2008 al termine di una latitanza lunga e avventurosa condotta sotto falso nome e grazie a una catena di appoggi. Il processo a suo carico davanti al Tpi cominciò nell’ottobre 2009. All’Aja. Per la sentenza, è arrivata anche una delegazione delle ‘Madri di Srebrenica’. All’Aja è in attesa di giudizio anche il responsabile diretto dell’eccidio, il generale Ratko Mladic.

«La sentenza – è la prima reazione di Karadzic – non ha alcun legame con giustizia», secondo quanto riferito dal difensore Goran Petronjevic. Non sono ancora arrivate – ma non tarderanno – le reazioni dell’Entità Serba di Bosnia che ha sempre ribadito la necessità di processare figure, come quella di Naser Oric, comandante musulmano di Srbrenica, per le sue responsabilità in crimini contro i serbi. e. n.