Buona parte del socialismo europeo è in coma. Resiste al governo a Stoccolma e Lisbona, è in ripresa a Londra con Jeremy Corbyn alla guida del Labour party ma è sotto la tenda a ossigeno nella Germania della Merkel dove è ingabbiato nel governo di unità nazionale, in Francia dove le aspettative della presidenza Hollande sono andate deluse, in Spagna dove il Psoe si dibatte tra le convulsioni di un dibattito interno senza precedenti. Le cause dell’afasia sono profonde. La prolungata crisi economica ha prosciugato le bandiere socialdemocratiche di piena occupazione e redistribuzione dei redditi, il crollo del “socialismo reale”...