Da piazza Verdi, a Palermo, ieri sera Michele Santoro, il segretario di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo e altri promotori e candidati della lista «Pace, terra e dignità» hanno annunciato che la sfida delle firme per la presentazione alle europee è praticamente vinta. Ne servivano 75 mila, distribuite nelle cinque circoscrizioni e spalmate regione per regione. «Adesso vedremo se ce le faranno valere», ha detto Santoro dopo aver respinto ogni accostamento con l’ex presidente della Regione condannato per concorso esterno in associazione mafiosa Totò Cuffaro, che si era detto disponibile a dare una mano per superare la soglia delle quindicimila firme certificate nelle isola, unico ostacolo alla presenza sulla scheda elettorale. «Questo sistema di merda, nonostante uno sbarramento altissimo, al 4%, ti costringe a raccogliere le firme casa per casa – denuncia Santoro – L’unica forza che ha dovuto sottoporsi a questo calvario siamo noi, nell’era dei computer, delle firme digitali, della Spid. Tutto ciò in un paese in cui la metà delle persone non va a votare, quindi figuriamoci a firmare». Il giornalista ha attaccato le forze politiche, tutte: «Maggioranza e opposizione sono come nella scena de La Grande Guerra – ha detto – Stanno in fila per il rancio e fanno finta di litigare».

Nel frattempo Potere al popolo, una delle forze che assieme, tra gli altri, a Luigi De Magistris e a Rifondazione comunista aveva fatto nascere Unione popolare, fa sapere di aver deciso «di dare indicazione a tutte e tutti gli elettori di votare e far votare Ilaria Salis nelle circoscrizioni in cui sarà candidata». «Prendiamo questa scelta senza nessun confronto con la dirigenza di Alleanza Verdi Sinistra, di cui condividiamo poco o nulla – spiegano da Pap – La prendiamo senza allearci, senza contropartite, senza secondi fini. Questa scelta non fa venire meno la nostra posizione di incompatibilità con Avs, che in tutti questi anni ha agito ‘ripulendo’ la facciata del centrosinistra. Lo facciamo perché interpretiamo il voto come un mezzo per liberare una compagna antifascista dalle carceri e far passare un messaggio politico chiaro». Il comunicato di Pap prosegue esprimendo comprensione verso «chi non se la sente di votare una forza compromessa con il Pd». «Ma noi – proseguono – proprio perché siamo tutti i giorni nelle piazze a prendere manganellate e denunce e sappiamo cos’è la repressione, abbiamo deciso di privilegiare la scelta di provare a liberare Ilaria. È forse la prima volta che qualcosa del genere capita in Italia negli ultimi 30 anni, ma Potere al Popolo è nata proprio per ‘fare tutto al contrario’ rispetto alla sinistra tradizionale, spesso divisa in guerre di piccolo cabotaggio che nessuno capisce».

Potere al popolo aveva deciso di non aderire alla lista «Pace Terra Dignità» soprattutto «a causa del suo rifiuto di attaccare Pd e 5 Stelle per proporsi come un eventuale alleato in futuro, la sua voglia di gestire monopolisticamente la comunicazione, il programma, con un certo spregio per il mondo giovanile, il suo escludere dalla campagna elettorale questioni di tipo sociale ed economico perché le proposte su questi punti sarebbero divisive rispetto a un concetto di pace ‘astratto’». Adesso annunciano una manifestazione nazionale, a Roma, il primo giugno, per rilanciare la mobilitazione a partire dalle due campagne degli scorsi mesi: il salario minimo (per il quale sono state raccolte 72 mila firme a sostengo di una proposta di legge di iniziativa popolare) e l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi sul posto di lavoro.