Dopo la denuncia di Foreign Policy, il Pentagono lo ha ammesso: nel novembre 2015 i jet Usa hanno sganciato oltre 5mila proiettili contenenti uranio impoverito durante raid su convogli dell’Isis in Siria.

Se non ufficialmente vietato dal diritto internazionale, l’uranio impoverito rilascia nano-particelle di metalli pesanti estremamente dannose per i civili e l’ambiente.

In Iraq i medici denunciano tuttora gli effetti del suo uso nelle due guerre del Golfo: un aumento esponenziale di tumori, leucemie e malformazioni alla nascita.