Esordio in borsa ieri per il nuovo gruppo Stellantis. Ma il vero giorno decisivo per il futuro dei lavoratori italiani ex Fca sarà domani quando i sindacati incontreranno Carlos Tavares, fautore e comandante dell’operazione. Colui che entro l’estate dovrà fissare il piano industriale del nuovo gruppo che di fatto comanderà, dando in cambio alla famiglia Agnelli il lauto dividendo da 2,9 miliardi , di cui 828 milioni già incassati la scorsa settimana. Tavares potrebbe già scoprire qualche carta nella conferenza stampa prevista per oggi, ma più probabilmente non si sbilancerà.

CHIUSA L’ERA MARCHIONNE e mai aperta quella Manley, i sindacati italiani si ritroveranno per la prima volta uniti davanti alla nuova proprietà. L’apartheid a cui era ancora sottoposta la Fiom con incontri separati coi vertici di Fca si concluderà domani quando sarà allo stesso tavolo con Fim Cisl, Uilm, Fismic, Ugl e Agenquadri, sebbene negli ultimi giorni non siano mancati attriti, soprattutto a Torino.
L’incontro in videoconferenza è fissato per domani alle 12,45. Tavares sarà a Torino e dovrebbe visitare gli stabilimenti Fca. Ieri intanto il nuovo logo di Stellantis – una costellazione attorno alla «A» stilizzata a testimonianza dei tantissimi marchi del nuovo gruppo – ha fatto la sua comparsa nella sede storica dell’ex Fiat a Mirafiori.

«L’incontro di Tavares con tutta la rappresentanza sindacale, a poche ore dalla nascita di Stellantis, è una decisione importante perché valorizza il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori di Fca in Italia – affermano Francesca Re David, segretaria generale Fiom e Michele De Palma, segretario nazionale e responsabile automotive -. L’industria dell’auto è ad un passaggio cruciale sul piano tecnologico, dei servizi e industriale: la forza reale per affrontare queste sfide è la valorizzazione dell’intelligenza e competenza di chi dalla progettazione alla realizzazione dell’auto è impegnato ogni giorno dagli enti centrali agli stabilimenti. Ci sono competenze che possono fare la differenza: investire nell’innovazione e inclusione per l’occupazione è la scelta della Fiom per affrontare il futuro in Stellantis. Futuro per cui è indispensabile un ruolo attivo delle istituzioni», concludono.

«È UN PRIMO IMPORTANTE segnale – spiegano il segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia e il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano – di attenzione verso i lavoratori italiani e i loro rappresentanti sindacali, Presidieremo con determinazione le scelte e i piani industriali futuri di Stellantis per evitare contraccolpi su stabilimenti e occupazione». Anche per Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, «è un segnale molto positivo di disponibilità al dialogo e al confronto, nonché una prova di attenzione per l’Italia e per i lavoratori. Gli chiederemo quali sono la sua visione per il futuro e la sua strategia per l’integrazione, con particolare riguardo all’Italia».

COME ERA SCONTATO, LO SBARCO in Borsa per Stellantis è stato ottimo. Con l’abbrivio della cerimonia virtale della campanella con il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Carlos Tavares, il titolo a Milano ha chiuso la sua prima seduta in aumento del 7,57% a 13,52 euro. In scia Exor, con la cassaforte della famiglia Agnelli che ha segnato una crescita finale del 2,6% a 66,8 euro. Stellantis ha debuttato sulla stessa linea anche sul listino di Parigi, mentre sarà domani la sua prima giornata a Wall Street, oggi chiusa per il Martin Luther King Day.

Sulla tutela dei posti di lavoro i francesi sono già avanti. La fusione «non condurrà necessariamente a tagli del personale» e il nuovo gruppo «ha offerto garanzie che i siti produttivi non verranno chiusi», ha detto ieri Louis Gallois, presidente di Psa fino alla fusione con Fca.