Intolleranza, omofobia, sessismo. Razzismo. I casi nello sport americano, in questa fase storica soprattutto a livello collegiale si moltiplicano. Sembrano tutti diversi, in realtà la matrice, il marchio di fabbrica è sempre lo stesso. Discriminazione, insopportabili cliché su donne, neri, in seconda battuta latini o messicani. Un fenomeno che rischia di allargarsi ulteriormente, un potenziale boomerang appena Trump si accomoderà alla scrivania della Casa Bianca. Stavolta l’episodio – anzi più di uno – di razzismo riguarda una squadra di wrestling della Columbia University, uno dei college del ristretto circuito della Ivy League, gli otto atenei privati migliori del Paese. Insomma,...