«Cominciamo un mese d’azioni in tutta Italia» ha dichiarato ieri Carlotta, attivista di Ultima Generazione durante la conferenza stampa a Roma. «Vogliamo anche specificare che Ultima Generazione non è un movimento ambientalista, come spesso viene definito. La crisi ecologica è la manifestazione di un sistema intero che non funziona. Siamo un movimento sociale, che lotta per far riavvicinare la politica ai bisogni dei cittadini».

Hanno ricordato i molteplici momenti di censura e repressione che il governo italiano tenta di portare avanti: «Per questo dobbiamo dissentire, ogni giorno, perché ci vogliono silenziosi».

Al Brancaleone di Roma fino al 27 maggio c’è il «festival disobbediente», una casa base non solo per Ultima Generazione ma anche per il movimento francese Souvlement de la Terre e Ari, Associazione rurale italiana. «Creiamo una comunità solida e quando dobbiamo fronteggiare la repressione è tutto più facile – spiega Carlotta -. La repressione ha come obiettivo quello di frammentare, spaventare. Noi però siamo in resistenza civile. Grazie ad una preparazione tecnica alle spalle e una comunità che ti supporta, riusciamo davvero a resistere».

In merito alle mobilitazioni che sono iniziate con la giornata di ieri, Ug spiega la sua strategia: «Ci saranno anche momenti diversi che accompagnano quelli tradizionali di disobbedienza civile – spiegano – e useremo il potere del rumore per ingaggiare la popolazione e creare un dialogo diretto. Saranno azioni a minimo impatto legale».

Ieri nel pomeriggio a Piazza Vittorio ha avuto luogo un primo momento di mobilitazione, tra cerchi di dibattito e interventi congiunti con gli attivisti pro Palestina.