Una fabbrica in cui si applica ancora il contratto di solidarietà che chiede quattro sabati di straordinario. E se il sindacato non accetta, minaccia di spostare la produzione in Est Europa. Alla Electrolux di Susegana sta succedendo proprio questo. La multinazionale svedese che nel 2014 propose un piano lacrime e sangue bloccato dalla lotta dei lavoratori ora è arrivata all’ultimatum. Il clima nella seconda fabbrica della provincia di Treviso – la crisi ha portato al sorpasso della De’Longhi – con oltre 1.100 dipendenti è rovente da mesi: a giugno lo storico delegato Fiom Augustin Breda è stato prima sospeso e poi licenziato dopo essere stato pedinato dall’azienda che gli contesta un uso fraudolento dei permessi per la legge 104. A pochi mesi dalla scadenza delle Rsu i lavoratori gli hanno espresso solidarietà (Fim e Uilm meno) arrivando a scioperare per un totale di circa 20 ore.
Scioperi che hanno indispettito la proprietà che sostiene di aver perso 10mila frigoriferi fra luglio e agosto. E dopo il terzo incontro con i sindacati in cui venivano chiesti quattro sabati di straordinario a settembre con la Fiom irremovibile sul No e Fim e Uilm tentennanti è arrivata la presa di posizione pubblica di Electrolux Italia: «Gli atteggiamenti ostativi delle organizzazioni sindacali e il rifiuto categorico e strumentale ad accettare gli straordinari compromette, irrimediabilmente, le relazioni commerciali con i clienti e, soprattutto minaccia la sostenibilità e il futuro della fabbrica». Una nota a cui sono seguite dichiarazioni anonime dell’azienda sui giornali locali: «Da qualche altra parte quei frigoriferi devono saltar fuori», che fanno intendere che Electrolux pensi di postare la produzione verso le sue fabbriche nell’Europa dell’Est, dove il costo del lavoro è più basso.
Un ricatto già rispedito al mittente da Cgil – «Riteniamo che l’azienda debba fare esercizio di responsabilità e non minacciare in modo inconcludente», ha risposto ieri il segretario generale di Treviso Giacomo Vendrame – e Fiom. «In attesa del verdetto del giudice sul nostro ricorso contro il licenziamento di Agustin Breda – spiega il segretario provinciale di Treviso Enrico Botter – di certo non molleremo una battaglia che portiamo avanti da mesi. Il 6 settembre a Mestre ci sarà l’incontro dei delegati di tutti gli stabilimenti e poi parleremo con i lavoratori». Lavoratori che ne hanno viste tante e che sanno che nel trevigiano c’è un distretto del mobile molto forte, ragion per cui Susegana rimane un posto strategico per costruire frigoriferi. Rispettando però le relazioni sindacali e i diritti dei delegati.