Arrivando negli Stati uniti si potrebbe pensare che la pandemia sia finita; non solo negli Stati repubblicani negazionisti del virus, ma anche in quelli a guida democratica, non c’è più alcuna restrizione o prassi di mitigazione. L’uso della mascherina nei luoghi chiusi, inclusi aerei e mezzi di trasporto pubblico, è un lontano ricordo. I numeri, però, dipingono uno scenario diverso.

I Centers for Disease Control and Prevention, Cdc, parlano di una media di 100mila nuovi casi al giorno, ma la reale dimensione di questa ondata non è chiara, perché la maggior parte delle persone non fa più i tamponi, o ne fa di casalinghi i cui risultati non vengono comunicati. Si tratterebbe di una forte sottostima del numero reale, che potrebbe arrivare fino a un milione, come ha affermato Eric Topol, professore alla Scripps Research che segue da vicino il corso della pandemia.

«Là fuori è il selvaggio West – ha detto al Washington Post Ziyad Al-Aly, epidemiologo della Washington University di St. Louis – Non ci sono misure che riguardino la salute pubblica. Siamo in una situazione dove il rischio è forte ed è là fuori, ma abbiamo abbassato la guardia e abbiamo scelto, deliberatamente, di esporci e renderci più vulnerabili».

In Usa non sono scomparse solo le restrizioni, il tema stesso della pandemia è scomparso dalla discussione politica, ed il virus non è fra i temi di discussione della campagna elettorale per il midterm di novembre. «Gli Stati uniti stanno praticamente ignorando l’emergenza in cui sono – ha dichiarato la virologa Angela Rasmussen – Questo è ciò che accade quando non ci sono politici e leader che prendono una posizione forte su questo tema». Rasmussen ha detto che vorrebbe vedere più soldi stanziati per i test e lo sviluppo di vaccini, oltre a messaggi forti da parte dell’amministrazione Biden e dei massimi funzionari sanitari, ma la direzione sembra andare nel verso opposto.

Quasi un terzo della popolazione degli Stati uniti vive in contee classificate dal Cdc con livelli di trasmissione «alti» o «molto alti», i casi sono in aumento soprattutto a sud e ovest, mentre il nord est, l’area di New York, stando ai numeri, dovrebbe già avere reintrodotto l’obbligo di mascherina anche all’aperto in luoghi affollati, l’aumento dei tamponi e la prassi delle conferenze stampe quotidiane sull’andamento della pandemia.

Al contrario il sindaco Eric Adams, quando New York City ha raggiunto il livello rosso che corrisponde ad alto rischio nella scala di monitoraggio della diffusione del virus, ha semplicemente eliminato il sistema di monitoraggio basato su i colori corrispondenti al conteggio dei casi. La mossa successiva è stata quella di diminuire drasticamente le postazioni che effettuano tamponi Pcr gratuiti e che erano il fiore all’occhiello della città. L’amministrazione Adams sostiene di aver sopperito distribuendo milioni di tamponi antigenici casalinghi, ma gli esperti sanitari indipendenti sottolineano che i test casalinghi non hanno lo stesso valore dei tampone fatti in clinica o in laboratorio.

«Dobbiamo ricordare che ci sono due scopi generali per i tamponi – ha affermato il dottor Bruce J. Lee, esperto di politiche di salute pubblica presso l’università di New York e direttore esecutivo del gruppo di ricerca Phior che si occupa dei protocolli di sicurezza Covid – Uno è che l’individuo determini se è potenzialmente infetto, ma l’altro motivo è ottenere un conteggio generale della popolazione ammalata per sapere cosa sta realmente accadendo in una comunità».

Il Cdc ha avvertito di una possibile ulteriore ondata autunnale o invernale con fino a 100 milioni di infezioni, che potrebbe intasare gli ospedali di pazienti Covid. Al di là della sofferenza diretta di un’epidemia così massiccia, con decine di milioni di persone troppo ammalate per lavorare, questo causerebbe proprio quel blocco dell’economia tanto temuto dai politici Usa.