A dettare l’evolvere della crisi del Golfo è oggi, sempre più palesemente, l’egemonia energetica nella regione, stampella di quella politica. Tanto pressante la guerra petrolifera da definire reti di alleanze schizofreniche, in particolare una: la triangolazione Washington-Doha-Teheran con il Qatar che discute con i due nemici per garantirsi un’uscita indolore dall’isolamento. La misura del nuovo corso statunitense l’ha data martedì il segretario di Stato Usa Tillerson, volato a Doha e ripartito 24 ore dopo con in tasca un accordo con l’emirato per la lotta al terrorismo e al suo finanziamento: un memorandum d’intesa che si accompagna alle dichiarazioni del diplomatico...