La trattativa per la tregua muove altri piccoli passi. Secondo fonti palestinesi ed egiziane Hamas avrebbe accettato di abbandonare la sua richiesta centrale, quella che aveva fatto naufragare la prima tornata di colloqui, ovvero un impegno scritto di Israele per un cessate il fuoco permanente. Sebbene nessuno si illuda su una firma in tempi rapidi, questa apertura alla proposta sostenuta dall’amministrazione statunitense di Joe Biden e mediata da Egitto e Quatar, sembra piacere a Tel Aviv.

In questo nuovo piano su un cessate il fuoco graduale, dunque, Hamas ha indicato in 16 giorni il periodo di tregua iniziale. In questo lasso di tempo si potrebbero consegnare gli aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza, le truppe israeliane inizierebbero a ritirarsi dalla Striscia e si dovrebbero avviare i colloqui che porterebbero al rilascio degli israeliani ancora in ostaggio.

Venerdì, il capo del Mossad David Barnea (che è anche il plenipotenziario di Tel Aviv per i negoziati) era a Doha, in Qatar, per discutere di persona dell’ultima versione della proposta palestinese. La prossima settimana, secondo fonti ufficiali israeliane, i colloqui dovrebbero proseguire proprio in Qatar.

Hamas, tuttavia, sarebbe ancora decisa ad ottenere «garanzie scritte» dai mediatori sul fatto che Israele continuerà a discutere del cessate il fuoco permanente dopo l’inizio della prima fase (quella di 16 giorni). Secondo Associated Press i rappresentanti gazawi hanno deciso di rinunciare alla tregua permanente dopo aver ricevuto «impegni e garanzie verbali» dai mediatori che la guerra non sarà ripresa e che i negoziati continueranno fino al raggiungimento effettivo del cessate il fuoco finale.

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In ogni caso, stando a quanto riferisce Walla News, il capo della delegazione israeliana Barnea avrebbe già espresso contrarietà alla firma di qualsiasi impegno sulla seconda fase, soprattutto sul fatto che questa possa estendersi indefinitamente se necessario.

Sia ufficialmente sia ufficiosamente, del resto, le parti avvertono che un «accordo non è ancora sicuro» e che ci sono ancora dei punti chiave da limare.