Il made in Germany per la marina militare russa un anno prima dell’invasione dell’Ucraina. Alla faccia delle sanzioni contro Mosca in vigore dal 2014 come delle rigide norme sull’export della tecnologia dual-use che ha consentito a Vladimir Putin di potenziare la flotta del Mar Nero. Emerge dall’inchiesta congiunta della rete di giornalismo investigativo Correctiv, del settimanale Welt am Sonntag e della radio lettone Latvijas Radio in grado di ricostruire il business sottotraccia fra Germania, Lituania e Cina. Una vera e propria triangolazione per le commesse di una decina di aziende tedesche: dai misuratori del flusso del carburante fabbricati a Brema...