È nato ieri a Varsavia il nuovo esecutivo della destra populista di Diritto e giustizia (Pis) ma pare destinato a durare soltanto due settimane. Il Pis in tandem con Suwerenna Polska (Polonia Sovrana), ha infatti perso il controllo del Sejm, la camera bassa del parlamento, dopo le elezioni parlamentari del mese scorso. A conquistare la maggioranza dei seggi è stato invece il blocco composto dai liberali di Piattaforma civica (Po), dai centristi di Trzecia droga (Terza strada) e dalla coalizione Lewica (Sinistra).

Il premier Mateusz Morawiecki, espressione del Pis, avrà adesso 14 giorni di tempo per ottenere la fiducia del Sejm. Una missione impossibile o quasi per Morawiecki che ha presentato ieri il suo «governo tecnico-politico», così come è stato definito dal numero uno del partito Jarosław Kaczyński.. In effetti, eccezion fatta per Mariusz Błaszczak riconfermato alla Difesa, nell’esecutivo bis di Morawiecki non ci sono i pesi massimi della legislatura precedente. «Vogliamo che in questo governo non ci siano troppi politici», ha spiegato ieri mattina Kaczyński. all’agenzia di stampa polacca Pap, aggiungendo inoltre che la sua formazione intende «proporre volti nuovi» e «presentarsi con una proposta concreta» al Paese. Salvo ribaltoni dell’ultima ora, trattasi di una missione impossibile o quasi.

Lo stesso Morawiecki aveva dato domenica al suo partito il 10% di possibilità di convincere almeno 37 deputati a passare dalla propria parte nei prossimi giorni. Nel frattempo l’ex presidente del Consiglio europeo e leader di Po Donald Tusk si è già accordato con centristi e sinistra sui nomi della squadra di governo destinata a subentrare a quella di Morawiecki. «La composizione del governo Tusk è stata definita al 100%», ha dichiarato il deputato di Po Marcin Kierwiński. I nomi tuttavia non sono ancora stati resi noti.

Secondo Onet.pl, il principale portale di informazione nel Paese sulla Vistola, a Lewica dovrebbe andare il dicastero delle politiche sociali o quello dell’educazione ma non entrambi. La data più probabile dell’esordio del nuovo governo a guida Tusk è il prossimo 13 dicembre nella giornata per la memoria delle vittime della legge marziale in Polonia.

Intanto sullo sfondo resta l’interrogativo legato allo sblocco in extremis dei circa 35 miliardi di euro, tra finanziamenti e prestiti Ue, del Recovery plan. Tutti i partiti polacchi vogliono portare a casa il risultato anche per potersene fregiare dei meriti alle prossime elezioni amministrative previste in primavera. Su questo punto il Pis intende sfruttare una sentenza imminente del filogovernativo Tribunale costituzionale a favore della presunta costituzionalità della «nuova camera disciplinare» per i giudici in Polonia in seno alla Corte amministrativa suprema (Nsa).

Forte dei suoi trascorsi a Bruxelles, Tusk, dal canto suo, ha già sottoposto la questione alla presidente del Consiglio Europeo Ursula von der Leyen nella convinzione che l’impegno a riformare la giustizia polacca da parte del prossimo governo possa bastare da solo a superare l’impasse.