«Quella mattina andai da lui a La Moneda a chiedergli un’arma, perché mi sentivo minacciata nel quartiere della borghesia capitolina dove vivevo; mi rispose che non ne aveva e che sarebbe stato forse meglio che tornassi a stare a vivere da loro. Non l’avevo mai visto così: teso, emaciato, tremendamente solo…». Maria Inés Bussi, emozionalmente provata da questo lunedì 11 settembre appena passato, ci sta raccontando dell’ultima volta che vide suo zio, Salvador Allende, tre giorni prima del golpe. Più che un’intervista la nostra è una conversazione aperta con la nipote prediletta del presidente cileno: «cinquant’anni dopo – sottolinea –...