Dopo lo sgombero salviniano, quelli di Aldo Dice 26×1 hanno occupato nella notte uno degli edifici simbolo della speculazione milanese anni ’80: la torre di Salvatore Ligresti in via Stephenson, nell’estrema periferia Ovest della città. Uno degli scheletri lasciati a terra dalla “Milano da bere” di cui l’immobiliarista di Paternò deceduto pochi mesi fa è stato tra i protagonisti. Un grattacielo destinato a ospitare uffici, abbandonato da oltre vent’anni, che ricorda ogni mattina a chi entra a Milano dalla tangenziale Ovest quanto la sacralità della proprietà privata piegata alla speculazione non coincida con l’utilità pubblica. Alcune delle oltre 60 famiglie...