Cittadino di tre nazioni (la Francia, dove nacque nel 1903, la Spagna in cui crebbe e studiò, il Messico che lo accolse fino alla morte avvenuta nel 1972), socialista militante ed eterno esiliato, agnostico che stentava a riconoscersi come ebreo, grande narratore, poeta, giornalista, drammaturgo, saggista, critico e sceneggiatore: Max Aub è stato tutto questo, e non c’è da stupirsi che occupi un posto di rilievo nella letteratura spagnola del Novecento, grazie a un’opera piena di sfaccettature e attraversata, oltre che dal costante desiderio di sperimentare, dalla tensione tra la materia del racconto e la ricerca della forma più adeguata....