A una settimana dal pestaggio fascista degli studenti a Firenze nessun esponente del governo, a cominciare dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro dell’Istruzione «e del merito» Giuseppe Valditara, ha pronunciato una sola parola di condanna della violenza politica. Valditara ha invece attaccatola preside del Liceo Da Vinci di Firenze Annalisa Savino che ha preso posizione scrivendo una lettera agli studenti in cui ha parlato di democrazia, antifascismo e Gramsci. «Non ho annunciato sanzioni» ha scritto su twitter postando il video di una sua intervista che ha scatenato un’indignazione generale. Valditara ha ragione. Le sanzioni non le ha annunciate, le ha minacciate. La differenza esiste. E non è meno grave.

PAROLE DI CONDANNA del pestaggio fiorentino sono invece arrivate dal Quirinale dove ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, davanti ai nuovi giovani Alfieri della Repubblica ai quali ha riconosciuto attestati d’onore, e allo stesso Valditara seduto in prima fila, ha fatto riferimento alla violenza davanti alla scuola Michelangiolo e ha parlato della resistenza anti-nazista dei giovani della Rosa Bianca. «Voi agite – ha detto Mattarella – come fanno tanti ragazzi praticando solidarietà, impegno comune, facendovi carico degli altri-. Tutto questo è un antidoto, una diga, anche contro la violenza e per questo vi ringrazio, perché indica un modello di vita che si contrappone a quello di prepotenza, sopraffazione, violenza, in tante circostanze per strada, addirittura nei giorni scorsi davanti a una scuola contro ragazzi».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla premiazione delle nuove Alfiere della Repubblica al Quirinale - foto Ansa
Sergio Mattarella alla premiazione delle nuove Alfiere della Repubblica al Quirinale – foto Ansa

PAROLE CHE SI STAGLIANO sull’ostinata reticenza del governo, e del ministro incaricato alla scuola, che potrebbe rischiare di assomigliare a un interesse a rimuovere i fatti, e a parlare d’altro. Prendendosela con chi ha interpretato il suo ruolo sociale e professionale. È un altro modo per cambiare il discorso e non fare i conti con la parola Effe, fascismo, in tutte le sue forme postume, spettrali. «Il fascismo che è in noi, che possiede i nostri spiriti e le nostre condotte quotidiane, il fascismo che ci fa amare il potere, desiderare proprio la cosa che ci domina e ci sfrutta» ha scritto Michel Foucault in una celebre prefazione a «L’Anti-Edipo» di Gilles Deleuze e Félix Guattari.

L’INTELLIGENZA, e l’eleganza, delle parole di Mattarella dicono molto di più del silenzio chiassoso e divagante del governo e dei molti imbarazzati esponenti della maggioranza. Le destre, a cominciare dalla Lega, hanno rilanciato il tentativo di ridurre il messaggio agli studenti al politichese. Savino sarebbe stata candidata nel 2009 alle primarie toscane del Pd, alludendo a presunte e non verificabili intenzioni di candidarsi alle elezioni comunali a Firenze. È un altro modo per rimestare nel confusionismo storico sugli «opposti estremismi». A Firenze è accaduto un fatto inequivocabile. E un ritrarsi dal prendere posizione da parte del governo. Si parte da qui. Poi si può anche discutere del caso di chi si scandalizza per i calci di Blanco ai fiori di Sanremo, e non per i calci in pancia agli studenti da parte di chi è vicino a un partito della maggioranza.

LA LETTERA della professoressa Savino nel frattempo è stata affissa dalla Rete degli studenti Medi in mole scuole del Veneto: il Maffei di Verona, il Foscarini di Venezia, il Fogazzaro di Vicenza, il Tito Livio di Padova. All’Amaldi di Roma i docenti hanno invitato i colleghi a leggerla durante le lezioni della prossima settimana. Solidarietà alla preside fiorentina è arrivata dal liceo Enriques di Livorno: «L’antifascismo non si punisce». In diverse scuole della Capitale ieri gli studenti hanno organizzato sit-in. Cobas e Unicobas hanno chiesto le dimissioni di Valditara.

CLAMOROSA attestazione di solidarietà è quella della petizione online promossa dal movimento «Priorità alla scuola» che ha denunciato le «teleminacce» di Valditara. Ieri sera aveva superato le 110 mila adesioni. Il Pd ha invitato Savino,e i suoi studenti, a Montecitorio. «”Valditara ti devi vergognare”. Chieda scusa per l’errore commesso» ha detto Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria Pd da Napoli. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha espresso solidarietà. Il direttivo dei presidi Andis ha confermato che, da parte della dirigente, non c’è stata «alcuna strumentalizzazione». «I presidi guidano la loro istituzione e hanno la responsabilità, anche dal punto di vista educativo. Devono fare scelte» ha detto il provveditore toscano Roberto Cutolo.

IL SINDACO DI FIRENZE Dario Nardella ieri ha spinto per promuovere una risposta collettiva all’attacco di Valditara definito «irricevibile». Dando seguito agli annunci della Cgil sull’organizzazione di una «manifestazione antifascista straordinaria», confermata anche da Priorità alla scuola, Nardella ha confermato che «c’è grande voglia di manifestare il dissenso, organizzare una grande manifestazione pacifica, non violenta, non aggressiva, perché il mondo della scuola va protetto».

«LA VIOLENZA squadrista avvenuta accanto alla nostra Sinagoga – ha scritto Enrico Fink, presidente della Comunità Ebraica di Firenze – ci avvilisce e ci preoccupa. L’antifascismo non è un optional ma principio ispiratore della Costituzione. Il divieto di ricostituzione del partito fascista dovrebbe essere applicato a partire dallo smantellamento delle associazioni che si ispirano ad esso».