ll festival libanese di Byblos ha annullato un concerto della band libanese Mashrou ’Leila – uno degli ensemble più amati del Medio Oriente – fissato per la prossima settimana – dopo le «rimostranze» dei leader della chiesa cristiana che hanno accusato il gruppo di blasfemia. Per il gruppo, il cui vocalist Hamed Sinno è gay dichiarato e ha suonato nelle principali città del mondo, si tratta di un nuovo atto di una campagna diffamatoria in Libano per schiacciare la libertà di espressione.
I musicisti – che hanno già in passato avuto censure in Egitto e in Giordania – hanno ricevuto minacce sui social media nelle ultime settimane.Le autorità ecclesiastiche, l’ex arcivescovo maronita di Beirut, Boulos Matar, e il vescovo maronita di Jbeil, Michel Aoun, considerano: «offensivi e irrispettosi della religione cristiana» i testi e le performance del gruppo e ne hanno chiesto la censura. Il pretesto è stato un messaggio condiviso dal cantante Hamed Sinno nel 2015, che rappresentava la Vergine Maria con il volto di Madonna, ma il processo di piazza scatenato dalle posizioni della Chiesa maronita ha finito per mettere sotto accusa tutta la produzione musicale dei Mashrou’ Leila e lo stesso orientamento sessuale di Sinno.
Mashrou ’Leila, «blasfemi» in Libano
Polemiche. La campagna contro la band e il cantante Hamed Sinno, apertamente gay, da parte della Chiesa libanese e di organizzazioni cristiane radicali ha spinto la direzione del festival di Byblos a cancellare lo show per evitare "spargimenti di sangue"
Polemiche. La campagna contro la band e il cantante Hamed Sinno, apertamente gay, da parte della Chiesa libanese e di organizzazioni cristiane radicali ha spinto la direzione del festival di Byblos a cancellare lo show per evitare "spargimenti di sangue"
Pubblicato 5 anni faEdizione del 31 luglio 2019
Pubblicato 5 anni faEdizione del 31 luglio 2019