Apple ha completato l’accreditamento di 14,3 miliardi di euro di imposte arretrate, comprensive di 1,2 miliardi di interessi, al governo irlandese. È un nuovo passaggio di una complessa procedura azionata da una decisione della Commissione europea secondo la quale Apple ha beneficiato di agevolazioni fiscali illegali in Irlanda.

APPLE NON HA VERSATO denaro contante ma ha spostato investimenti obbligazionari su un conto fiduciario usato in questo tipo di transazioni che sarà gestito dalle società di investimento Goldman Sachs, Amundi e BlackRock. Bny Mellon è stata scelta per supervisionare il lavoro delle tre società di investimento che gestiscono il fondo. I versamenti sono stati eseguiti nel corso del secondo e terzo trimestre del 2018 e hanno creato «uno dei più grandi fondi di questo genere» ha detto il ministro delle finanze Paschal Donohoe.

I FONDI RESTERANNO in deposito a garanzia in attesa dell’esito del ricorso attualmente pendente dinanzi alle corti europee, una procedura che potrebbe richiedere anni. Alla luce di questo atto la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager proporrà al collegio dei commissari il ritiro della procedura di infrazione.

IL GOVERNO IRLANDESE continua la polemica contro la Commissione Europea. A suo avviso Apple – che ha stabilito la sua sede europea in Irlanda – non avrebbe beneficiato di un trattamento preferenziale da parte dei servizi fiscali, come invece ha stabilito la Commissione nel 2016.

DONOHOE HA DEFINITO i fondi recuperati come «presunti aiuti di Stato» e contesta la decisione. Il suo governo è stato tuttavia costretto a realizzare il recupero per rispettare gli obblighi come stato membro dell’Unione europea. «Il governo è fondamentalmente in disaccordo con l’analisi della Commissione e sta cercando di ottenere l’annullamento della decisione presso le Corti europee» ha aggiunto.

LA COMMISSIONE EUROPEA sostiene che Apple ha pagato un’aliquota effettiva dell’imposta sulle società di appena lo 0,005 per cento sui profitti europei nel 2014 – un equivalente a 50 euro per ogni milione. Il governo irlandese è invece convinto che Apple abbia pagato l’intero importo dovuto tra il 2004 e il 2014 e nega di averle concesso un «trattamento selettivo».

SIA APPLE CHE DUBLINO si appellano contro la sentenza originale, affermando che il trattamento fiscale è in linea con il diritto irlandese e dell’Unione Europea.

QUESTA STORIA FISCALE ha un’importanza fondamentale nel capitalismo delle piattaforme sia perché coinvolge un’azienda che, insieme a Amazon, ha superato il trilione di dollari di valore a Wall Street, sia perché riguarda un paese che ha costruito il suo successo economico sul fatto di essere una porta d’accesso a bassa tassazione per le multinazionali in Europa.