«Siamo presi di mira dal sicariato giudiziario e da quello armato. Le nostre vite sono appese a un filo». Suonano drammaticamente premonitrici le parole pronunciate da Berta Caceres in questa intervista con il manifesto. Berta, femminista e coordinatrice del Consejo Civico de Organizaciones Populares e Indigenas de Honduras (Copinh), che ha contribuito a fondare nel 1993, è stata ammazzata mercoledì da due uomini armati. In questa conversazione emergono i contorni di un delitto annunciato. Un crimine di stato. Qual è l’attività del Copinh? La nostra è un’organizzazione indigena di lotta territoriale che cerca di costruire un processo di emancipazione teso...