Le quattro docenti precarie che incrociano le braccia contro il Ddl Renzi-Giannini-Pd sono tornate con un nuovo video. Nel primo hanno smontato, pezzo per pezzo, la «riforma» della scuola dell’ex partito del 41%, il Pd, nel secondo diffuso ieri invitano al «sabotaggio degli scrutini». Montaggio mozzafiato, i loro volti che si mescolano con quelli di centinaia di colleghi, le quattro donne sono una moltitudine. La colonna sonora battente e incalzante. Il video è un comizio di guerra, una chiamata al conflitto.

Nelle scuole italiane domani si inizia a fare sul serio, ci sarà lo sciopero degli scrutini indetto da tutti i sindacati con modalità diverse e con una finalità convergente: influire sulla discussione al Senato sul provvedimento, colpire i fragili equilibri dentro il Pd, uscito a pezzi dalle regionali con più di due milioni di voti in meno. «Sempre più cattive maestre si oppongono alla “Buona scuola” e per questo parteciperanno al blocco degli scrutini». «È necessario prendere parte a qualsiasi forma di sabotaggio della “Buona scuola”».

Al termine dei 54 secondi di video appare la scritta in sovrimpressione: «Non vogliamo la scuola di Renzi». Con una voce femminile, seguita da un’eco, che ribadisce il concetto. «Organizzati con colleghe e colleghi, incrocia le braccia, blocca gli scrutini».

Breve, potente, dilagante.