Israele sta valutando «prossimi passi» nei confronti dell’Australia dopo la decisione di Canberra di non riconoscere più Gerusalemme Ovest, la zona ebraica della città, come la capitale dello Stato ebraico. Lo ha detto ieri il direttore del ministero degli esteri Aliza Ben Nun, all’ambasciatore australiano Paul Griffiths. Ben Nun ha espresso al diplomatico «il profondo disappunto in Israele» per una «decisione miserabile». Opposta la reazione dell’Autorità nazionale palestinese. «La sovranità futura di Gerusalemme» ha detto il numero due dell’Anp Hussein Sheikh «dipende da una soluzione basata sulla legittimità internazionale». Nelle speranze di Israele il riconoscimento fatto nel 2017 da Donald Trump di Gerusalemme come la capitale dello Stato ebraico era destinato a dare il via a un effetto domino. Invece non sono arrivate decisioni analoghe di altri paesi e l’Australia ha addirittura inserito la retromarcia.