«Non ho ancora sentito nessuno, né Conte, né Schlein». Esordisce con queste parole Domenico Lacerenza, candidato di Pd, M5S, Avs e +Europa alla presidenza della Regione Basilicata. In effetti, il giorno prima, quando (lo racconta lui stesso) ha saputo all’ultimo momento di essere stato prescelto nella roulette lucana dei candidati del cosiddetto «campo largo», Lacerenza aveva tenuto a precisare di non aver mai svolto alcun incarico politico. Se un elettore medio si risvegliasse dopo trent’anni di ibernazione, non crederebbe alle sue orecchie di fronte a questa rivendicazione di inesperienza. Eppure, la patente di debuttante è un fiore all’occhiello da parecchi anni. A volte più esibita che reale.

LACERENZA, in effetti, non è affatto neofita se si guarda alla voce principale del bilancio della Regione Basilicata: la sanità. Da questo punto di vista, ed eccoci ad altri due aggettivi che hanno caratterizzato il lessico politico degli ultimi anni, l’oftalmologo di Barletta trapiantato a Venosa è più un «tecnico» che un «civico».

È ANCORA LUI a rivendicarlo: «Porterò avanti questo mantra – afferma – Sono stato contattato da tecnico. Quindi il mio obiettivo, quando mi hanno chiamato, è stato quello di dare massima importanza ad un programma il resto è compito delle segreterie politiche». A proposito di segreterie politiche: Lacerenza ha quasi subito corretto la versione in cui affermava di non aver parlato con i leader nazionali di Partito democratico e Movimento 5 Stelle. «Confrontandomi sia con la segretaria Schlein che con il presidente Conte – sostiene – abbiamo convenuto sulla necessità di tradurre gli impegni in un programma giudicando tutti insieme indispensabile il confronto fattivo con le forze politiche a livello regionale. Per questo ora il lavoro deve essere celere e intenso».

IL FITTO CURRICULUM che circola da ieri racconta la storia di un medico che ha esperienze gestionali, a stretto rapporto con la politica. Lacerenza, che ha 66 anni si è laureato 41 anni fa a Bari e da 25 anni vive e lavora in Basilicata. Dopo le prime esperienze in corsia, ha svolto il ruolo di capo dipartimento delle chirurgie specialistiche dell’Azienda sanitaria. Ha poi collaborato con l’assessore alla sanità sotto la presidenza di centrosinistra di Filippo Bubbico, che ha amministrato la Basilicata dal 2000 al 2005.

LO STESSO BUBBICO fino a qualche giorno era dato come uno degli sponsor politici di maggior peso di Angelo Chiorazzo, l’uomo delle coop bianche che soltanto all’ultimo momento ha accettato di farsi da parte. Bubbico, dunque, avrebbe fatto da tramite tra l’imprenditore e il primario per gestire il passaggio di consegne tra aspiranti presidenti. Per Bubbico, Lacerenza ha scritto le Linee guida regionali sulla day surgery. È diventato direttore di dipartimento delle chirurgie specialistiche e delle acuzie chirurgiche a Potenza e nel 2013 direttore del dipartimento interaziendale regionale di Oculistica. Due anni più tardi ha ricoperto lo stesso incarico al San Carlo di Potenza di cui è primario, garantendo una media di 4.500 interventi all’anno. Dunque, la sua figura viene considerata adatta, dicono i partiti che lo sostengono, «per offrire una sanità di qualità a tutti i cittadini lucani: una sfida essenziale per rilanciare un territorio che ha sofferto profondo disagio per la fruizione del diritto alla salute».

LA CAMPAGNA elettorale del tecnico Lacerenza, che ha pochi giorni per lavorare al programma e costruire la sua squadra, si giocherà tutta su questo terreno.