Immagini di donne che liberano i loro capelli dall’hijab, che lo fanno ondeggiare nel vento. Immagini tumultuose che testimoniano in modo incontrovertibile violenze efferate delle forze dell’ordine per il loro aver infranto il divieto di togliere il velo in pubblico. Una – in primo piano — dice che non dirà mai alla sue figlie come vestirsi, che dopo quarant’anni di apartheid di genere la Repubblica Islamica deve avere fine. Ancora immagini di persecuzioni e carcerazioni, degli istanti prima di una esecuzione. Hanno il formato verticale dei video girati col cellulare, sono pixel incandescenti e clandestini partoriti spesso in condizioni impossibili...