Sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui il tribunale di Torino ha stabilito l’11 aprile scorso che sei ciclo-fattorini («rider») di Foodora «licenziati» («sloggati» dalla piattaforma) a seguito delle proteste non sono lavoratori subordinati. Una sentenza negativa per i lavoratori, ma rilevante per comprendere l’orientamento dei tribunali nella mancanza di leggi e di una politica che regoli il fenomeno emergenti del lavoro digitale, mentre continuano le mobilitazioni dei «rider» come quelle di Bologna, Milano e Torino del Primo maggio. «NON AVEVANO l’obbligo di effettuare la prestazione lavorativa» e non erano «sottoposti al potere direttivo e organizzativo del...