Arriva una prima soluzione alla vicenda della raffineria petrolifera Isab di Priolo (Siracusa). Ieri pomeriggio è stato raggiunto l’accordo per la vendita della raffineria, bloccata a causa della proprietà russa, con mille posti diretti e duemila dell’indotto – con un totale di circa 10 mila – a rischio da novembre.

Ad acquisire l’impianto di Priolo sarà un’inedita alleanza cipriota-israeliana-svizzera. A comprare è il fondo cipriota Goi Energy, in partnership con Trafigura (trader nel settore oil con sede in Svizzera) che assicurerà il rifornimento della struttura senza soluzione di continuità e il circolante. La transazione – si riporta – dovrebbe esser completata entro la fine di marzo 2023, ricevute le autorizzazioni del caso incluso il placet del governo.

Goi Energy è il ramo del settore energetico di Argus, un fondo di private equity e asset management leader a Cipro. L’amministratore delegato Michael Bobroz è anche amministratore delegato e azionista di maggioranza di Green Oil Energy, che a sua volta è l’azionista di maggioranza di Bazan Group, uno dei più grandi e complessi gruppi energetici in Israele.

«L’accordo salvaguarda i posti di lavoro nella raffineria e promuove la salute e la sicurezza nell’ambiente di lavoro – dichiara l’amministratore delegato di Goi Energy – . Siamo profondamente consapevoli dell’importanza di Isab per l’economia italiana, per la Sicilia e per la comunità locale. Crediamo fermamente che Isab abbia un potenziale di sviluppo importante e abbiamo un solido piano aziendale per riuscire a valorizzarlo. In stretta collaborazione con il governo italiano, siamo ottimisti sul fatto che l’operazione sarà completata con successo».

«Attendiamo di conoscere, appena sarà perfezionata e conclusa la trattativa tra le parti, col benestare del governo, le ipotesi di prospettiva produttiva ed occupazionale del sito in questione. È bene che la società acquirente Goi Energy ci faccia presto conoscere in sede ministeriale il piano industriale che caratterizzerà la raffineria», commenta Daniela Piras, segretaria generale della Uiltec.

Intanto il ministro Urso specifica: «L’acquisto dovrà seguire le usuali procedure inerenti alle normative antitrust e golden power e quindi rispondere appieno ai requisiti in termini di produzione, occupazione e rispetto ambientale che il Mimit ha richiesto a tutti gli altri interlocutori che si sono presentati in questa fase di trattativa».